Dio nell’Ebraismo

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Percorso didattico: L’idea di Dio
“L’idea ebraica è una concezione del mondo semplice e limpida al cui centro sta Dio: Dio unico, creatore dell’universo, infinito spirito attivo, simbolo e custode del sommo bene morale e della perfetta giustizia”
Dante Lattes

INTRODUZIONE

L’esperienza religiosa, nell’ebraismo, va vista come accettazione e applicazione di un’etica e di regole che derivano dal testo della Torah e trovano fonte e ragione nella parola divina. Non è quindi un sistema di vita e di fede fondato su dogmi e principi astratti.
La nota concezione del popolo ebraico come “popolo eletto” va interpretata nel senso che esso è stato sì scelto da Dio, ma come depositario di tale etica che impone ad esso il rispetto di precisi obblighi morali e comportamentali.
L’insieme di questi comportamenti non si sviluppa solamente nel rapporto diretto dell’ebreo con Dio, ma anche – e soprattutto! – nei rapporti tra gli uomini.
Attraverso il rispetto delle regole, tenendo un comportamento eticamente corretto, l’uomo si avvicina a Dio e partecipa al processo di creazione.
Amore, giustizia, verità, pace, sono solo alcuni dei temi che ricorrono tra quelli cui la vita di ogni ebreo dovrebbe ispirarsi; peculiarità dell’ebraismo – attraverso il rispetto dei precetti, chiamati mitzvòt – è quella di trasporre sul piano pratico la propria esperienza religiosa. In questo senso l’ebraismo non è teso ad assicurare una salvezza ultraterrena, ma a far sì che gli ideali di amore – giustizia – equità si realizzino concretamente e principalmente in questo mondo.
In questa unità, che analizza specificamente i temi menzionati, un’attenzione particolare è dedicata anche al luogo in cui si svolge la preghiera “pubblica”, la sinagoga.

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