La libertà e i suoi limiti
Percorso didattico: La libertà
“L’essenza della libertà sta nel diritto di opporsi di difendere le nostre convinzioni solo perché sono le nostre convinzioni”
Isahiah Berlin
INTRODUZIONE
Il concetto di libertà nell’ebraismo è legato all’azione dell’uomo, che può operare sulla base di un libero arbitrio, non indipendente, tuttavia, da ciò che il Signore gli ha indicato come suo dovere. Da ciò uno stretto legame, stabilito nei test sacri, tra libertà e legge. Per l’ebraismo, quando si parla di legge, il riferimento è la Torah. Il racconto biblico è considerato non come narrazione di un lontano passato ma come base di insegnamento per tutti gli aspetti della vita. Nel caso specifico, quando si parla di libertà, essa ha un senso solo nel rispetto di regole, e di una legge che fissi e orienti i rapporti tra uomo e uomo e tra uomo e Dio. Il concetto di libertà non va, quindi, inteso nel senso negativo di assenza di costrizione, ma, secondo un’accezione positiva, come rispetto di un insieme di valori. Da ciò il carattere ricorrente nelle festività, in particolare in quelle di Pesach e di Shavuòt e nel rispetto dello Shabbàt[1], del tema della libertà e della redenzione. L’uscita dall’Egitto e la liberazione dalla schiavitù, ricordati a Pesach, rappresentano un momento fondamentale nella storia del popolo ebraico che viene rievocato nell’esperienza religiosa non solo in occasione di questa festività, ma in molti altri momenti. La celebrazione della libertà acquisita è seguita dalla promulgazione della legge divina. La festa successiva a Pesach è infatti Shavuòt, che ricorda il dono delle Tavole della Legge che Mosè riceve sul Monte Sinai. Da una parte quindi con la celebrazione della festa di Pesach si rivive ogni anno la conquista della libertà materiale da parte del popolo ebraico, dall’altra con la celebrazione di Shavuòt si celebra invece la scelta consapevole di obbedire alla legge divina. L’unità ripercorre le tappe di questa riflessione, costante in ambito ebraico, senza trascurare il rapporto che inevitabilmente si crea tra idea di libertà, norme religiose e ordinamento giuridico dello Stato nel quale l’ebreo risiede.
[1] Si veda, per il significato delle feste, l’unità sul calendario ebraico.