L’antisemitismo oggi

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La Shoah non ha segnato la fine dell’antisemitismo. In molti Paesi vi sono stati sensibili miglioramenti rispetto al passato e il Concilio Vaticano II ha segnato una svolta nei rapporti con il mondo cristiano cattolico[75]. Ma diverse forme di antiebraismo continuano ancora oggi a vivere, spesso nutrendosi di vecchi pregiudizi.

Si è a lungo ritenuto che dopo questo disastro [la Shoah] l’antisemitismo fosse definitivamente superato. Ora non solo ciascuno sa che le cose oggi non stanno così, ma, ancora peggio, secondo una componente dell’opinione pubblica gli ebrei hanno finito per annoiare e la memoria del genocidio è saturata. La sparizione dell’antisemitismo è ormai relegata nel cimitero delle pie illusioni. L’antisemitismo di estrema destra è là, sempre vivace, in particolare nell’Europa orientale. Ma non soltanto. Anche la Francia e l’Europa occidentale hanno i loro neonazisti. Su questi fenomeni si innesta inoltre una intensa ondata migratoria proveniente dal mondo arabo. […] Si assiste alla sommatoria di correnti dell’odio arabo e dell’odio di estrema destra. Cinque francesi di confessione ebraica sono stati assassinati perché ebrei fra il 2006 e il 2012[76].

[L’antisemitismo oggi si manifesta] in forme non molto differenti che in passato. Il tratto unificante è quello della diffidenza. Una diffidenza aggressiva, che si nutre di pregiudizi e stereotipi atavici, e che varia solo nella sua intensità. Diffidenza verso la presenza ebraica ovunque e comunque essa si manifesti; diffidenza verso un “potere ebraico” che non è mai stato dimostrato. Una diffidenza che si nutra dell’ignoranza e che andrebbe combattuta soprattutto nelle scuole, con la conoscenza che è l’antidoto al virus della demonizzazione[77].

Uno degli strumenti spesso utilizzati per alimentare l’antisemitismo sono i diritti, come testimoniato dai divieti posti in alcuni Paesi europei sulla macellazione rituale e sulla circoncisione per tutelare i diritti della persona o dell’animale.

Sulla scia di un forte sentimento anti-israeliano[78], numerosi sono gli episodi di antisemitismo che si sono verificati in Europa in questi anni 2000. Le vicende più eclatanti sono stati gli atti di terrorismo. La strage della scuola ebraica di Tolosa del marzo 2012; l’attacco al museo ebraico e alla sinagoga di Bruxelles del 24 maggio del 2014; la strage di Amedy Coulibaly il 9 gennaio 2015 nel supermercato Hypercacher di Porte de Vincennes a Parigi; l’attacco alla sinagoga di Copenaghen nel febbraio 2015. Una lunga serie di attentati, spesso rivendicati dall’ISIS e inseriti in una sequela più ampia, che hanno posto sempre gli ebrei tra gli obiettivi principali dei terroristi.

Poi ci sono le notizie spesso relegate al rango di “brevi”, ma che costituiscono un insieme inquietante[79]. Soprattutto in Francia (dove sono aumentate le migrazioni verso Israele[80]), si sono susseguiti molteplici episodi di questo tipo, spesso anche particolarmente violenti. Citandone solo alcuni si comprende la gravità della questione: nell’ottobre 2017, una bambina di dieci anni è stata aggredita dai suoi compagni di classe; nel gennaio 2018, nella banlieue parigina di Sarcelles, un bambino di 8 anni, reo di indossare la kippah, il copricapo ebraico, è stato sbattuto a terra e picchiato da due adolescenti; lo stesso motivo è stato alla base dell’aggressione subita a Bonn dal professore di filosofia Yitzhak Melamed nel luglio 2018; nel marzo dello stesso anno, l’ottantacinquenne Mireille Knoll, superstite della Shoah, è stata pugnalata e carbonizzata nella sua casa di Parigi in un omicidio a sfondo antisemita, nello stesso quartiere dove nell’aprile 2017 era stata uccisa dal suo vicino di casa Sarah Halimi, un’ebrea ortodossa di 65 anni.

Berlino, aggressione antisemita a due ebrei per strada

A fronte di queste vicende, le istituzioni nazionali dei vari Paesi e quelle dell’Unione Europea hanno proclamato la loro solidarietà nei confronti delle comunità ebraiche e in numerosi casi la magistratura si è adoperata per colpire i colpevoli. Ma l’odio antiebraico resta.

South Park – Kyle stupido ebreo

[75] Si veda l’unità sui rapporti ebrei-cristiani, paragrafo “La Dichiarazione Nostra Aetate”.
[76] Georges Bensoussan, Memoria come evento culturale svuotato di significato storico, Pagine Ebraiche, n. 3 marzo 2013, p.30.
[77] “Oggi l’impegno è contrastare la cultura dell’oblio”. Intervista ad Amos Luzzatto. L’Unità, 25 gennaio 2016, pag. 7.
[78] Si veda il paragrafo di questa unità sull’antisionismo.
[79] Al seguente link una lista degli episodi verificatisi in Italia https://www.osservatorioantisemitismo.it/episodi-di-antisemitismo-in-italia/.
[80] Si veda il paragrafo sulla Diaspora, paragrafo “Le migrazioni oggi”.

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